Del Comune di San Romano e del piccolo abitato di Naggio frammentarie notizie si trovano sulle sue origini e sulla sua storia antica; dai documenti risulta che durante il periodo medioevale il suo territorio era stato diviso tra i conti di Bracciano, nella parte meridionale, e la famiglia dei Gherardinghi, nella zona a settentrione. Successivamente esso fu sottoposto al dominio della repubblica di Lucca. Nel XVI secolo passò definitivamente nelle mani degli Estensi, ai quali rimase soggetto fino all’unificazione dell’Italia. Numerosi sono i monumenti disseminati in tutto il suo territorio; nel capoluogo comunale spicca la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, con campanile barocco; nella frazione di Verrucole si possono ancora vedere i resti del castello medioevale, ai cui piedi si trova il borgo; a Sillicagnana, interessanti sono la chiesa di S. Martino dell’XI secolo, la chiesa parrocchiale del 1168 e la chiesa del Crocifisso. Questi paesi si trovavano sulla via del Volto santo, strada parallela alla Via Francigena, strada solcata da un itinerario centrale, e da una serie di percorsi diversi attivati nei secoli sulla base di problemi politici, militari, commerciali e religiosi. Secondo questa interpretazione le vie distinte dal percorso di Sigeric possono essere definite come strade appartenenti, al sistema viario definito Via Francigena o Romea come loro organiche varianti.Quindi seppur il percorso identificato dall’Arcivescovo di Canterbury Sigeric alla fine del X° secolo può essere definito come il principale, la spina centrale, gli altri percorsi paralleli o varianti hanno pari dignità e possono essere considerati anch’essi parte del cosiddetto fascio di strade chiamato Via Francigena. In Toscana tra queste varianti, una ha assunto secoli un ruolo principale: si tratta di un asse viario che, ancora prima della creazione della via Francigena, collegava Pavia, Piacenza e la Pianura Padana con Lucca, tagliando trasversalmente la Val di Magra e seguendo, passato il Valico di Tea, il fiume Serchio lungo la Garfagnana. Questo percorso che non seguiva il fondovalle del Magra era quello della romana “Via Clodia” e dell’altomedioevale “Via di Monte Bardone”.Questa arteria è rimasta attiva e praticata per tutto ed oltre il Medioevo e l’attestazione lungo il suo percorso di dipinti e sculture riferite alla grande reliquia venerata in San Martino a Lucca, ha indotto a denominarla Via del Volto Santo. La Via del Volto Santo, “lascia” la Via Francigena principale appena oltre la Pieve di Sorano di Filattiera e attraversa la Lunigiana orientale toccando le Pievi di Venelia e di Soliera, Fivizzano, Offiano, Pieve San Lorenzo fino a giungere in Garfagnana dal Passo di Tea e l’Ospitale di San Nicolao. Dopo un tratto di crinale fino a Varliano la strada scende verso il comune di Piazza al Serchio incontrando Gragnana, San Michele, Piazza al Serchio, San Donnino e Petrognano San Romano; borghi medioevali caratteristici con l’emergenza di fortezze e ponti mediovali. La via prosegue poi verso il fondovalle fino a Lucca.
ALQUERQUE
Nella Via dell’Aiara nel piccolo abitato di Naggio troviamo: il primo Alquerque, delle dimensioni di cm.25×27, con i quadrati interni nella prima serie di cm.10×10, nella seconda serie cm.5×10.
Lungo la Via del Fiume al n.6 troviamo: il secondo Alquerque delle dimensioni cm.28×26 , con i quadrati interni di cm.13×13 e 6×13
TRIPLICE CINTA
Lungo la Via del Fiume al n.6 accanto all’Alquerque è posizionata una splendida Triplice Cinta perfettamente conservata, di dimensioni cm.28×29 , con il centro di cm.9×9.