La storia……..
Il paese di Cerreto si sviluppa
longitudinalmente sul dorso di un colle a circa 144 metri sul livello del mare,
poco al di sopra di Borgo a Mozzano, l’abitato conserva in parte il suo antico
aspetto, con la strada in ciottolato che si sviluppa lungo il centro del paese
arrivando alla chiesa di San Giovanni Battista, costruita intorno al 1660,
conserva al suo interno un simulacro in legno della Madonna con Bambino del XV
secolo. Poco distante dalla chiesa si trova l’oratorio di San Rocchino,
restaurato nel 1939. Inoltre, è tutt’oggi visibile la casa estiva di Santa
Gemma Galgani, situata nel centro del piccolo borgo di Cerreto e riconoscibile
da una targa sulla facciata. Cerreto è caratterizzato anche dalla presenza di
diverse stradine e mulattiere che lo collegano al vicino capoluogo e alle
colline circostanti. Risalendo la collina possiamo ammirare l’antica Pieve di
Cerreto intitolata a San Giovanni. Oggi possiamo raggiungere il paese di
Cerreto grazie ad una strada asfaltata, mentre un tempo solo grazie ad una
ripida mulattiera, presente tuttora e in perfetto stato. Il nome Cerreto sembra
derivare dai folti boschi di cerri che circondano le
colline, oggi sostituiti in parte dagli ulivi. L’abitato era situato sulla Via
del Volto Santo, infatti l’antico sistema viario della valle del Serchio si basava sulla
romana Nuova Clodia o Pseudo Clodia (da non confondersi con la Via Clodia e costituì nel Medioevo un’importante
variante al percorso della Via Francigena, nella
parte settentrionale della Toscana. La via Clodia era una strada di origine
romana, potenziata poi nel periodo longobardo, che risaliva il fiume Serchio,
entrando nel territorio dell’attuale comune di Borgo a Mozzano, attraversava la
Garfagnana e collegava Lucca a Luni e a Parma. Il tracciato della
Clodia, prima di Borgo a Mozzano, oltrepassato Valdottavo, toccava il paese di
Diecimo che era un importante nodo viario in quanto si congiungeva alla Via
Francigena nel tratto Camaiore-Lucca.
Dopo aver toccato Borgo a Mozzano la Clodia saliva sino alla Pieve di Cerreto
proseguendo, in alta quota, verso la Rocca. L’antica strada presentava poi
delle varianti specialmente per i viandanti diretti dalla Garfagnana verso
Lucca. Infatti, da Cerreto, una mulattiera scendeva al Ponte di Chifenti, oggi
detto del Diavolo, e attraversandolo questa proseguiva sulla riva sinistra del
Serchio per poi risalire a Corsagna. La Via Clodia doveva anche collegarsi con
il ponte di Calavorno, importante punto di confluenza del sentiero che portava
alla Foce a Giovo
ed in Emilia.
Nel paese si svolge La Baldoria
un’antica festa che si tiene per festeggiare l’inizio della primavera e la fine
dell’inverno con un grande falò costruito intorno alla torre campanaria. Come
da tradizione, ogni anno gli abitanti del paese portano fascine di ulivo, rami
di scopa, nella piazza della chiesa, dove vengono ammassate e poi bruciate
nella serata della Baldoria. Dopo l’accensione, si crea una suggestiva colonna di
fuoco che circonda il campanile e lambisce le case. La tradizionale accensione
della “Baldoria” avviene ogni anno 15 giorni dopo la domenica di Pasqua. Ogni due anni
invece avviene la festa biennale con una bellissima illuminazione del paese
attraverso lumini appesi lungo tutta la collina circostante.
Il centro sacro
Posto al centro del paese in via Cerreto n.14 delle dimensioni cm.12×12. Questo particolare simbolo, rappresenta l’Uno, l’origine, il principio da cui ha inizio la creazione, il centro è l’Essere puro, l’assoluto, il punto indiviso senza dimensione e forma, immagine perfetta dell’unità primigenia, l’Alfa e l’Omega.