La Santa Casa di Nazareth a Lucca
La Santa Cappella fu realizzata nel 1661 a Lucca, nella chiesa
di S.Maria Corte Orlandini, per volere del Padre Antonio Grammatica. Questo
edificio, posto sul lato nord della chiesa di S.Maria è la copia esatta della
Santa Casa di Nazareth venerata a Loreto.
La cappella rispecchia fedelmente la Santa Cappella di Loreto,
nelle sue dimensioni ml.4,10 di larghezza ml.9,52 di lunghezza, nella tessitura
muraria e negli affreschi interni, mentre esternamente è stata realizzata in
maniera completamente diversa dall’originale.
La S.Casa di Loreto risulta avere un apparato esterno interamente realizzato con preziosi marmi,
mentre in quella di Lucca solo tre lati hanno effetto marmoreo e solo il fronte è rivestito in marmo bianco di Carrara
venato, con lesene grigio scuro che sorreggono un cartiglio su sfondo nero con
la scritta: Forma Domus in qua verbum caro factum est.
La finestra dell’Angelo, posta sul fronte è leggermente decentrata sulla sinistra, ed è stata
riposizionata in maniera simmetrica rispetto gli spigoli per creare una metà
cieca. Il soprastante architrave di marmo grigio, si raccorda con le lesene per
tutto il perimetro del fronte, donando eleganza e semplicità alla struttura,
sulle restanti pareti non sono presenti decorazioni ad eccezione delle
modanature dei portaletti e della cornice superiore.
L’assenza di decorazioni, permetteva di utilizzare come paramenti
liturgici dei teli in damasco, color cremisi, che impreziosiva la santa Casa
durante il periodo di Natale, tale notizia viene anche riportata in un
documento del 1684, dove erano minuziosamente descritti l’aspetto, le
dimensioni e si ricordano i due donatori anonimi e la loro volontà riguardo all’uso
dei paramenti.
Gli interni furono realizzati con un accurato certosino lavoro
artigianale, in modo da ricreare le esatte dimensioni e andamenti dei mattoni e
delle pietre, allo stesso modo furono eseguiti gli affreschi del sacello dal
pittore veneziano Giovanni Bellini, nella seconda metà del 600, come risulta
dagli atti dell’Archivio Cerù.
Negli affreschi sono raffigurate: la Vergine con
due teste di cherubini, un’icona tipo bizantina con Maria Santissima in trono;
Santa Caterina d’Alessandria e l’apostolo Paolo. Viene anche fedelmente
riprodotto un piccolo tabernacolo, dove erano conservate le scodelle e le
suppellettili che sarebbero servite alla Santa Famiglia.
Quando a Loreto rivestirono di marmo la Santa Casa, aprirono
sul davanti due accessi simmetrici e chiusero quella che era stata l’antica
porta, lasciando a vista l’architrave di legno, anche a Lucca fu riprodotto
questo particolare e i religiosi con scrupolo rispettarono questo particolare
architettonico.
In una nicchia ricca di stelle, nella Parete centrale, sotto il
simbolo dello Spirito Santo è posta la statua della Madonna rivestita da una
ricca dalmatica.
La scultura della Vergine in cedro fu commissionata a Roma da
Padre Carlantonio e fu realizzata simile a quella di Loreto. L’effige benedetta
dal pontefice Alessandro VII, arrivò a Lucca il 12 agosto 1662 e il giorno
successivo fu portata in Santa Maria Corte Orlandini con una solenne
processione, dove parteciparono le massime autorità della Repubblica.
Una relazione dettagliata dell’evento è riportata in un manoscritto, delle misure
cm.15x22x1,6, conservato nella Biblioteca Statale di Lucca al n.2045, recante sul dorso la scritta:
memorie istoriche del Manfredi.
Esterno della Santa Casa
Particolare del mattone proveniente dalla S.Casa di Loreto
Nel 1921 l’originale nella Casa di Loreto venne distrutta da
un furioso incendio e fu presa copia di quella di Lucca, per realizzare una
nuova statua ad opera di Leopoldo Calani, che la scolpì nello stesso anno, di
conseguenza dopo il disastroso incendio di Loreto, la statua della Vergine di
Lucca è tra le più antiche icone lauretane esistenti.
La realizzazione della Santa Cappella è stata un faro di pura
devozione mariana per la città di Lucca, che ha accentrato attraverso i riti
celebrativi alla Madonna, una consapevole pietà intrisa di memoria storica per
circa tre secoli.
Intensi i momenti, in particolare durante il colera del 1855,
che stava seminando morte e paura, il popolo lucchese, nei giorni 3-4-5 Agosto,
chiese protezione alla Vergine Lauretana e l’anno dopo in segno di
ringraziamento per lo scampato pericolo, furono fatti pellegrinaggi e intensi
tridui di preghiera.
Nel 1867, con la nascita di un forte anticlericalismo
nella provincia, ci furono disordini che portarono alla chiusura dalla Santa Casa
da parte del potere politico del senato, con l’emanazione di norme che
portarono alla soppressione degli istituti religiosi, con pesanti requisizioni
che portarono alle casse dello stato molte ricchezze.
Nel 1894, in un clima più sereno, ci fu il sesto centenario della traslazione della S. Casa e furono
fatti pellegrinaggi con liturgie intense, accompagnate dalla musica del Maestro
Puccini diretta dai maestri Pellicci, Doroni e Tramonti.
Il Capitolo Vaticano, con decreto del cardinale Merry del Val,
il 12 marzo 1924 fregiò la statua della Beatissima Vergine Lauretana della
corona aurea. Con rito solenne il 10 Dicembre 1925 fu fatta la celebrazione dell’incoronazione
della Vergine.
All’esterno della santa Cappella c’è un grande affresco di
ml.3.90×5.00 realizzato vent’anni dopo la costruzione dell’edificio, che
raffigura la traslazione della Santa Casa, realizzato dai pittori lucchesi
Filippo Gherardi il Sancasciani e Giovanni Coli, anche se il contributo apportato
da quest’ultimo fu minimo a causa della morte prematura.
La Santa Casa è ricca di arredo tessile, drappi damascati con
lussuose decorazioni in particolare è presente un palliotto in corallo ricamato
con fiori e grappoli d’uva coronati dal monogramma mariano e donato dalla nobildonna Lavinia Orsucci nel
1818.
Dinanzi alla statua della Vergine Lauretana, è presente una rara ed
elaborata lampada in argento, di scuola fiamminga, commissionata da Augustino
Santini e realizzata da Bernardo Pitterman.
L’ornamento Marmoreo della Santa Cappella di Loreto
Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto Edizione a
cura di Floriano Grimaldi Settembre 1999
Vittorio Pascucci L’allusivo iconografico in Santa Maria
Corteorlandini Editore S.Marco Ottobre 1996